Computer, tablet, smartphone e televisori sono vere e proprie miniere d'oro, addirittura più ricche di quelle naturali: se in una tonnellata di roccia sono presenti in media 50 grammi d'oro, in una tonnellata di rifiuti elettronici ce ne sono almeno 100 grammi. Per estrarli non servono picconi o setacci, ma solo la giusta chimica, come spiega il prof. Maurizio Masi, docente di Chimica fisica applicata al Politecnico di Milano.
I rifiuti elettronici vengono smontati per ottenere le schede, come quelle dei telefonino o della memoria dei computer: tritate in piccoli pezzetti, "vengono attaccate chimicamente con soluzioni che corrodono in maniera selettiva, per consentire il recupero di un metallo alla volta", spiega Masi.